Quando si iniziano a vedere troppe sigle 2.0, 3.0 ecc. bisogna diffidare…ormai un qualunque tema non è d’attualità se non è “punto qualcosa”.
In questo caso il sospetto è d’obbligo anche perché questa sigla ci viene proposta da Philip Kotler assieme ad altri autori, e Kotler come noto oltre ad essere il massimo esperto di marketing mondiale è anche un abile docente e comunicatore, capace di rielaborare lo stesso concetto in 100 modi diversi…magari solo cambiandone il nome.
Detto questo però qualcosa di buono in questo concetto di marketing 4.0 c’è.
Innanzitutto è importante notare che il marketing è una disciplina che si adatta ai tempi: dalla versione 1.0 (prodotto al centro), alla 2.0 (cliente al centro), alla 3.0 (valori al centro) si è cercato di dare risposta a uno scenario in continua evoluzione.
La versione 4.0 è un ulteriore ripensamento dell’argomento marketing, per capire come la connettività stia trasformando il fondamento stesso del marketing, cioè il mercato. In pratica si tratta di un approccio nuovo che unisce l’interazione offline e quella online fra azienda e clienti, riflettendo soprattutto su come è cambiato il cosiddetto “customer journey”, cioè il viaggio che il cliente fa dal momento in cui entra in contatto col marchio a quando acquista e dopo.
Il nuovo modello prevede 5 fasi:
Soprattutto il passaparola, cioè il fatto che il cliente soddisfatto raccomandi ad altri il prodotto / servizio diventa basilare oggi e sostituisce il vecchio concetto di fidelizzazione basata sulla ripetizione dell’acquisto.
Per portare il cliente dalla prima all’ultima fase bisogna lavorare sull’influenza e il modello Marketing 4.0 prevede tre tipi di influenza: quella esterna, quella altrui (della community di cui si fa parte) e quella propria, basata sulle proprie esperienze.
Se la prima rimanda al marketing tradizionale, la seconda è gestibile solo attraverso modalità web, mettendosi in gioco sui social e gestendo il dialogo.
Da un lato nulla di veramente nuovo, quindi, dell’altro è una specie di riepilogo che operativamente può aiutare.
L’approccio SOFT prevede la revisione delle logiche e dei modelli del marketing “classico” di provenienza aziendale, per smussarne l’aggressività e l’invadenza e potenziare viceversa gli aspetti valoriali e relazionali. In questo senso il modello 4.0 può essere utile per individuare i punti di contatto critici (touchpoints) fra impresa e potenziale acquirente, imparando a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla rete.
Utilità: MEDIO / ALTA
Crediamo nelle soluzioni su misura e spesso queste sono la combinazione di più modelli di marketing. Per questo li studiamo e valutiamo tutti. Inoltre, visto che quasi tutte le declinazioni del marketing hanno un nome inglese (e molti odiano questo) cercheremo anche di fare un po' di traduzioni in italiano!
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